mercoledì 29 novembre 2006

concept


Le attitudini attiviste, presenti nelle arti visive in forma assidua dagli anni 70, furono spiegate da Luois Althusser in “Ideology and ideological state apparatus”, come pratiche culturali o critiche di opposizione che hanno la capacità di destabilizzare i poteri riproduttori dell’ideologia dominante. Oggi bisognerebbe distinguere quanto tutta l’arte cosiddetta ‘politica’ sia una necessità o piuttosto una tendenza costruita dal sistema dell’arte, e chiedersi perché l’arte ad un certo punto ha avuto il bisogno di ridefinire la propria processualità con un aggettivo, “arte relazionale”, “arte pubblica”, sociale, ecc. che, nato contro ogni tipo di formalizzazione, è diventato uno standard formale.


Every Revolution is a throw of dice


16 novembre - 10 dicembre
Progetto curatoriale vincitore del concorso“20/30 Arte giovane in Italia”.
Premio Giovani Curatori.


ARTISTI: Giorgio Andreotta Calò, Nemanja Cvijanović, Daniel Kemeny, Pleurad Xhafa, Andrea Nacciarriti, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Timea Anita Oravecz, Maria Vittoria Perrelli, Stefano Romano, Petar Stanovic, Nico Vascellari.

Loggia della Mercanzia,Piazza Banchi, Genova.

Giovedì 16 Novembre si inaugura “Every Revolution is a throw of dice” progetto vincitore del concorso “20/30 Arte giovane in Italia” promosso dal Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce e dall’Accademia Ligustica di Belle Arti. Quarto appuntamento alla BAG - Borsa Arte giovane - il nuovo spazio alla Loggia della Mercanzia di Piazza Banchi che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova propone a carattere sperimentale.

Every revolution is a throw of dice, a cura di Elvira Vannini, si sviluppa in una dialettica tra progettualità e azione creando un sistema di ricezione multipla che alimenta un clima propenso alla tensione spaziale e performativa, che spesso rimane in fase germinale. Decostruisce l’esposizione museale a favore di un evento che privilegia l’esperienza.Un’attitudine diffusa all’azione che si delinea nel “qui” e “ora” della contingenza: al limite tra operazioni public e interventi diretti, antagonisti, che ridefiniscono i termini l’agire estetico.

La mostra propone uno sguardo frammentato ed eterogeneo di tutti i possibili dispositivi linguistici: video, installazioni, performance e documentazioni, guerrilla advertising. Ogni lavoro è lo step di un processo che coinvolge attivamente lo spettatore ponendo una domanda aperta sul mondo che invita a riflettere sulle sue contraddizioni, con un interfaccia sul sociale e sul concetto di de-localizzazione, intesa come lo stare altrove. Le opere degli artisti, parafrasando Lefebvre, si sviluppano negli interstizi della realtà come campi eventuali tra l’esperienza, la rappresentazione e l’utopia.

Il paesaggio urbano, l’architettura e la sua storia, l’alterità o conflittualità delle relazioni esperite sono al centro delle opere degli artisti invitati. Anche il sonoro diventa, in alcuni casi, ambito di progettualità utopica, il suo impiego come “strategia di territorializzazione”, diventa una modalità di attraversamento dello spazio, un processo di appropriazione.

Every revolution is a throw of dice circoscrive una zona libera, temporaneamente autonoma - le T.A.Z di Hakim Bey - un’area transitoria per non essere distrutta e normalizzata, che sovverte l’ordine costituito approfittando dell’impossibilità dello stato al controllo totale, per elidere i dispositivi di sorveglianza dichiarando la propria soggettività radicale. Un’isola di territorio libera dal dominio capitalista, una piccola comunità in fuga mai separata dall’urgenza della realtà sociale.

La città e lo spazio pubblico come luogo delle comunità insorgenti e attive - le insurgent citizenships dell’antropologo americano James Holston - o quelle che Leonie Sandercock chiama insurgent planning practices le iniziative di pianificazione e di resistenza che si oppongono alla città esistente come struttura organizzativa di potere.

Every revolution is a throw of dice è una piattaforma per esporre i progetti, le ricerche, i lavori di un primo nucleo di artisti invitati, per creare una cartografia di tutti i percorsi dello spazio umano, delle consuetudini, della socialità e dei nuovi protagonismi. Un network di artisti che funziona come un dispositivo geografico per scambiarsi “stati di avanzamento” del proprio lavoro di ricerca.Tutti gli sguardi presentati sono a loro modo radicali. L’architettura e il rapporto con lo spazio urbano – ineludibile quando gli interventi sconfinano dai luoghi deputati per occupare la città - si sviluppa come superamento dei limiti imposti dal planning, come dislocamento spaziale, come intervento a ‘bassa definizione’ di investigazione territoriale.Un filtro che il controllo impone al dominio dell’illegalità forzata, per registrare gli stravolgimenti del contemporaneo a partire dal quotidiano. Una mobilitazione che sottende forme diverse di partecipazione, di resistenza culturale. Espressioni dell’urgenza in una dimensione polemica verso la realtà.

Every revolution is a throw of dice è un pezzo dei The death of Anna Karina, tratto dall’ultimo album, New liberalistic pleasures.


ARTISTI: Giorgio Andreotta Calò, Nemanja Cvijanović, Daniel Kemeny, Pleurad Xhafa, Andrea Nacciarriti, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Timea Anita Oravecz, Maria Vittoria Perrelli, Stefano Romano, Petar Stanovic, Nico Vascellari.


BAG – Borsa Arte Giovane – Loggia della Mercanzia di Piazza Banchi, Genova

opening della mostra 16 Novembre ore 18:30
Orari: da martedì a venerdì ore 9-19 sabato e domenica ore 10-19 - lunedì chiuso - Ingresso gratuito

INFO
Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
tel.010/580069

Accademia Ligustica di Belle Arti
tel.010/560131